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VISITA AI CAMPI SPERIMENTALI DEL PROGETTO SODOSOST

Ottimizzazione delle pratiche di semina su sodo in frumento duro per migliorare la sostenibilità della
cerealicoltura pugliese”

COMUNICATO STAMPA

Il 05 aprile 2022 si sono effettuate due visite in campo presso i campi sperimentali del progetto SODOSOST, finanziato nell’ambito del PSR Puglia 2014-2020 – SM 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie”, per un importo pari ad Euro € 460.700,00.

I campi sperimentali sono siti presso le aziende CO.R.SU.D. (Cooperativa Rurale Subappennino Dauno) – capogruppo del progetto, presieduta dal Dottor Gerardo Campanella.

Durante la visita, il Responsabile Tecnico Scientifico, prof.ssa Zina Flagella, dell’Università di Foggia, Dipartimento DAFNE, ha spiegato che il frumento duro è una coltura strategica in Italia per la filiera della pasta. L’Italia è il primo produttore europeo con 4 milioni ti tonnellate fornendo il 50% della produzione sul territorio europeo. La Puglia è la prima regione in termini produttivi fornendo il 25% della produzione nazionale e la provincia di Foggia contribuisce per il 70% alla produzione regionale.

Nell’ottica del Green Deal europeo ed in relazione all’obiettivo di raggiungere le emissioni zero entro il 2050, gli agricoltori sono tenuti ad attuare pratiche green. In questo ambito l’agricoltura conservativa (AC) e la semina su sodo sono pratiche che rientrano in un’ottica di sostenibilità ambientale.

I pilastri su cui si basa la semina su sodo e più in generale l’agricoltura conservativa sono: la semina diretta o minima lavorazione, una copertura permanente del suolo e una diversificazione colturale. Ci sono grossi benefici che si apportano al suolo con queste pratiche, come ad esempio l’aumento della sostanza organica, la riduzione dell’erosione dei suoli, una maggiore ritenzione idrica, un minor rilascio di gas serra nell’atmosfera, azioni di contrasto ai cambiamenti climatici, oltre che una riduzione dell’impatto ambientale dell’attività agricola.

Alcune criticità sono rappresentate dalla minore efficienza d’uso dei nutrienti quali azoto e fosforo, una maggiore attenzione al diserbo e alle patologie fungine; anche gli aspetti qualitativi vanno ottimizzati in condizioni di semina su sodo.

Casella di testo: 2Proprio da queste premesse nasce il progetto SODOSOST. A livello pugliese la semina su sodo non ha un’elevata diffusione, nonostante gli stimati 343mila ettari a livello nazionale, 23mila sono gli ettari a livello regionale. Per adottare questa pratica gli agricoltori devono rimodulare tutte le loro attività colturali; da questa esigenza, quindi, nasce la domanda da parte degli agricoltori di innovazione tecnologica e trasferimento di conoscenze al fine di aumentare la diffusione di questa pratica.

Per sopperire alla carenza di informazioni e studi sul territorio, presso il Dipartimento DAFNE dell’Università di Foggia, si è costituito un gruppo di ricerca multidisciplinare che ha coinvolto diversi settori, da quello agronomico – coordinato dalla prof.ssa Flagella, a quelli di microbiologia, di patologia, di entomologia e di economia. Inoltre, grazie al supporto degli altri partner del progetto SODOSOST, ci si è posti l’obiettivo di valutare anche altri aspetti, quali l’impatto ambientale ed economico e l’analisi di filiera e di mercato.

Il progetto è al secondo anno di svolgimento e ha raggiunto in media il 60% degli obiettivi prefissati. Le prove sperimentali parcellari di campo relative alla task 3.2 – Conduzione di prove in campo per ottimizzare l’efficienza d’uso dei nutrienti (NUE e PUE) – sono state replicate anche in questo secondo anno. Presso i campi sperimentali della CORSUD su due diversi appezzamenti sono state poste a confronto due metodologie di semina (convenzionale e su sodo), due piani di concimazione (standard e a basso impatto ambientale), due varietà di frumento duro (Marco Aurelio e Saragolla) e quattro tipologie di biofertilizzanti (commerciale, controllo non inoculato e due ceppi di Plant Growth Promoting Bacteria – PGPB – biofertilizzanti, selezionati dal gruppo di microbiologia del Dipartimento DAFNE UNIFG). E’ stato utilizzato un disegno sperimentale split-plot in strips con 3 repliche sperimentali.

Attualmente il frumento duro è nella fase di fine accestimento – inizio levata, stadio precoce della coltura.

A breve ci sarà la seconda concimazione e un diserbo è stato appena effettuato dall’azienda.

I partner di progetto costituiscono un Gruppo Operativo del PEI AGRI, un modello di cooperazione basato sul “modello di innovazione interattivo” che comporta la collaborazione tra i vari attori per utilizzare al meglio i diversi tipi complementari di conoscenze, il cui principale obiettivo è la co-creazione e diffusione di soluzioni e opportunità pronte per essere implementate nella pratica.

Il G.O. è composto da autorevoli partner, quali: Cooperativa Rurale Sub-Appenino Dauno a r.l., Distretto Agroalimentare Regionale (D.A.Re. scrl), Azienda Agricola Gerardo Campanella, Cassandro Unipersonale Srl, Confederazione Italiana Agricoltori Puglia, Aretè srl, Università degli Studi di Foggia.

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Stefano Massa

CIA Puglia s.massa@cia.it

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