«La matura adolescenza» (MUSICAOS Editore) di Mario Matera Frassese
COMUNICATO STAMPA MUSICAOS EDITORE
Comune di Aradeo Biblioteca Comunale «Aradeo Città che Legge»
Giovedì 12 giugno 2025 alle ore 19.00 presso la Biblioteca Comunale di Aradeo (Viale della Libertà, 35)
presentazione della raccolta poetica: «La matura adolescenza» (MUSICAOS Editore) di Mario Matera Frassese
Saluti istituzionali: Giovanni Mauro (Sindaco di Aradeo)
Georgia Tramacere (Assessora alla Cultura)
Presentazione e letture: Michele Bovino (Bibliotecario)
Dialoga con l’autore: Franca Di Conza
Giovedì 12 giugno 2025 alle ore 19.00, presso la Biblioteca Comunale di Aradeo (Viale della Libertà, 35), Comune che si avvale della qualifica «Città che legge», si terrà la presentazione della raccolta poetica di Mario Matera Frassese, «La matura adolescenza», edita da Musicaos Editore. Dopo i saluti istituzionali di Giovanni Mauro (Sindaco di Aradeo) e Georgia Tramacere (Assessora alla Cultura), Michele Bovino introdurrà l’autore. Franca Di Conza, professoressa e autrice, dialogherà con il poeta Mario Matera Frassese.
Su «La matura adolescenza», di Mario Matera Frassese, Lucio Toma scrive che la raccolta «si presenta omogenea nei contenuti […] coniugati in una sorta di presente storico per cui il passato si fa presente e l’adolescenza è viva nell’età matura». Per Paolo Colavero «L’autore richiama così gli altri e le cose del mondo al loro primo vincolo, quello ovvero di dichiararsi». Mario Matera Frassese, racconta così i temi e lo sfondo, lirico e intenso, dell’opera, che si avvale dell’illustrazione di copertina dell’artista Magic Muh.
«Vagabondo affamato che seguiva il profumo che la carne lasciava lungo le molte e strane vie che percorrevo e che mi portavano in labirinti amorosi intricati e intriganti. Era il tempo folle di una presunta scoperta o trovata libertà! Già l’amore, di per sé è contraddizione, confligge con la ragione che viene obnubilata dalle ragnatele della passione. E così, per curiosità, per moda, per amore degli amori, esplose e mi bruciò anche un’avidità di letture varie e diverse tra loro e apparentemente lontane da quelle che mi avevano formato scolasticamente. Ma io ero uno spirito inquieto di un bosco, non incantato, fatto di ciminiere, di cortei, di slogan».
Mario Matera Frassese, nasce a Frasso Telesino (BN) il 17 aprile 1948, trasferitosi a Torino con la famiglia nel 1963, si laurea in Materie Letterarie e insegna in diverse scuole torinesi.

La difficile esperienza dell’emigrazione lo segna, connotando la sua personalità dalle note malinconiche che emergono dalle sue raccolte di poesie Sognando un’utopia (Torino 1988); Labirinto torinese (Torino 1989). Le sue opere vengono premiate in vari concorsi nazionali (Il Centenario, Torino1988 1° premio assoluto; premio Vittorio G. Rossi, La Spezia, edizioni 1988 e 1989; premio Gino Montefinale, Portovenere 1989 e altri). Dopo un quarantennio vissuto a Torino, Frassese si trasferisce a Cerignola dove si ferma per circa dieci anni, per poi spostarsi nuovamente in un paesino del Salento dove attualmente vive “rintanato” con moglie e quattro gatti, cercando il dialogo con il mare e il vento sulle scogliere salentine.
Dopo oltre vent’anni di silenzio, di vita appartata e di lotta con la sua malattia, pubblica nel 2019 con Musicaos Moifà di Terravecchia e nel 2021 sempre con lo stesso editore dà alle stampe la silloge Le Maschere dell’Ombra con una pregevole postfazione di Mauro Ruggiero dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga, opera che, per iniziativa di Musicaos, partecipa al Salone del Libro di Torino 2021 nello stand dalla Regione Puglia.
Ha subìto e vissuto il fascino della vecchia Torino vivendone gli angoli più nascosti e assistendo al suo dissolvimento, che, però, negli anni ‘80 generava una città nuova che diventava il luogo dei molti luoghi dove era di scena una meravigliosa stagione musicale underground, e mutava l’arredo urbano attraverso gli innumerevoli “tatuaggi urbani” che da semplici e violenti graffiti di sfregio o di lotta politica, si trasformano in murales, inusitati e inusuali capolavori che “affrescano” i muri nascosti e non della metropoli subalpina, narrandone gli aspetti tradizionali e quelli sotterranei, sviluppando il concetto di un “antipotere” sedimentato nella perdita di una identità culturale profondamente industriale. E i vecchi personaggi e luoghi intrecciati in misteriose e, a volte, inquietanti storie legate a credenze occulte, quasi rivivono, prendono forma e colori in nuove rappresentazioni pittoriche che sconvolgono la tradizionale estetica metropolitana. Il complicato “esoterismo culturale torinese” si trasforma in essoterico, anticipa, cioè, nuovi stili musicali e artistici accessibili e godibili da tutta la collettività.
E, in questo “labirinto torinese” il poeta ha incontrato, vissuto, consumato, raccontandoli, amori teneri e dileggiati, nel continuo affanno di vivere la ritrovata adolescenza ingannatrice di una raggiunta maturità, che ad ogni alba, sulle rive del Po, rivelava la provvisorietà del proprio esistere.
