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Mercoledì 18 giugno | LECCE | “La situazione dei diritti umani nel mondo” con Amnesty International

Comunicato Stampa


Mercoledì 18 giugno | ore 19:30

LECCE | Officine Culturali Ergot – Piazzetta Ignazio Falconieri
Ingresso libero
Info 3394313397 – conversazionisulfuturo.it

A LECCE PROSEGUE LA RASSEGNA NEL FRATTEMPO DELL’ASSOCIAZIONE DIFFONDIAMO IDEE DI VALORE: MERCOLEDÌ 18 GIUGNO LA PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI AMNESTY INTERNATIONAL SULLA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO. PROSSIMI APPUNTAMENTI CON LO SCRITTORE CRISTÒ E CON IL LIBRO-MAGAZINE THE PASSENGER, DEDICATO ALLA PUGLIA

Proseguono gli appuntamenti di Nel frattempo, rassegna ideata, organizzata e promossa dall’associazione Diffondiamo idee di valore,  con il sostegno del Consiglio regionale della Puglia – Teca del Mediterraneo, in collaborazione con CoolclubUasc e altri partner, che anticipa la dodicesima edizione del festival Conversazioni sul Futuro (16/19 ottobre).

Mercoledì 18 giugno (ore 19:30 | ingresso libero) le Officine Culturali Ergot di Lecce ospiteranno la presentazione del volume “La situazione dei diritti umani nel mondo di Amnesty International. Rapporto 2024-2025” (Infinito Edizioni). L’incontro, moderato dalla giornalista Paola Ancora, coinvolgerà Riccardo Noury (portavoce di Amnesty International Italia), Marta Vignola (docente di Sociologia giuridica, della devianza e del mutamento sociale dell’Università del Salento) e Ubaldo Villani-Lubelli (docente in Storia delle Istituzioni politiche dell’Università del Salento) con la partecipazione del  gruppo di attiviste e attivisti di Amnesty Lecce. Nonostante qualche cambiamento positivo nelle leggi e nelle politiche di alcuni paesi, i diritti umani sono stati sotto attacco in tutto il mondo. Si sono diffuse pratiche autoritarie e le tutele dei diritti umani esistenti sono state messe da parte, ignorate, calpestate. Il Rapporto valuta gli sviluppi a livello nazionale, regionale e globale su un’ampia gamma di tematiche dei diritti umani. Indica le tendenze mondiali relative a violazioni nei conflitti armati, repressione del dissenso, discriminazione, ingiustizia economica e climatica e l’uso improprio della tecnologia per violare i diritti umani. Mette inoltre in luce come stati potenti abbiano deliberatamente indebolito il sistema di regole internazionali, ostacolando la soluzione di problemi che colpiscono le vite di milioni di persone. Molte di queste tendenze rappresentano battute d’arresto che rischiano di diventare ancora più gravi nel 2025 e negli anni a venire. Il Rapporto documenta le preoccupazioni emerse nel 2024 in 151 paesi, mettendo in relazione questioni globali e regionali, e guarda alle implicazioni future. Sollecita i governi e altri soggetti ad agire per migliorare la vita delle persone. È una lettura essenziale per le persone che svolgono un ruolo di leadership di governo, che prendono decisioni politiche, che svolgono campagne, che si impegnano attivamente e che sono interessate ai diritti umani.

Riccardo Noury 2 | Amnesty International 

Martedì 24 giugno (ore 19:30 | ingresso libero) sempre alle Officine Culturali Ergot di Lecce lo scrittore Cristò, in dialogo con la giornalista Lara Gigante, presenterà il suo romanzo “Penultime parole“, appena uscito per Mondadori. C’era una casa sulla collina al limitare di un piccolo paese nell’entroterra, una famiglia di cinque persone a dividersi le tre stanze, le sei sedie, i due specchi e i tanti libri ordinati sulle mensole. Ma, adesso, per le due vecchie sorelle rimaste sole ad abitarla quel tempo è un repertorio di immagini sfocate, lontane. Anche il presente sembra rarefarsi e, con esso, i rapporti sociali. Perso ogni contatto con gli abitanti del paese a fondovalle, presto rinunciano persino alle parole che iniziano progressivamente a eliminare, arrivando a seppellire le centinaia di libri per “fare spazio al silenzio” che occupa la casa. Persino i ricordi sembrano appartenere a un passato a cui è difficile credere. Mentre la morte, come per dimenticanza, risparmia la casa, Teresa, quasi ultracentenaria, inaugura una vita simbiotica con le piante che coltiva, trasformandole in confidenti, compagne. Le luci nel paese a fondovalle sono sempre meno, gli ululati dei lupi dai boschi attorno sempre più vicini, finché un giorno Teresa prende una decisione impossibile. Cristò vive a Bari. Tra le sue ultime pubblicazioni, Restiamo così quando ve ne andate (2017), La meravigliosa lampada di Paolo Lunare (2019) e Uno su infinito (2021) per TerraRossa, oltre che La carne (Neo, 2020) e L’estate in cui sparirono i cani (Giunti, 2023).


Venerdì 27 giugno (ore 20:00 | ingresso libero) a Corigliano d’Otranto,sulle terrazze di Nuvole, cocktail bar e bistrot del Castello Volante, sarà presentato il nuovo numero di The Passenger, libro-magazine “Per esploratori del mondo“, pubblicato dalla casa editrice Iperborea, interamente dedicato alla Puglia. Con l’editor Marco Agosta, interverranno Sarah Gainsforth (ricercatrice indipendente, saggista e giornalista freelance) e Claudia Attimonelli (sociosemiologa, docente Media, cultura visuale e sound studies all’Università Aldo Moro di Bari), tra le autrici del volume con Nicola LagioiaDaniele RielliStefano NazziMario DesiatiLeonardo PalmisanoAndrea PivaValentina PetriniOscar IarussiTeresa Maria RauzinoGabriella GenisiValerio Millefoglie con fotografie di Jean-Marc Caimi e Valentina PiccinniDalle 21:30 (ingresso 17,50 euro | ticket disponibile su Dice.fm) nel Fossato per il SEI Festival di Coolclub appuntamento da non perdere con la musica dei Sangumaru, collettivo pugliese che fonde metal, hip hop, elettronica e ritmi tribali in un mix energico e coinvolgente, e 99 Posse, band che ha segnato la scena indipendente italiana fin dagli anni ’90. Con dischi iconici come Curre curre guagliò, Cerco tiempo e Corto circuito, la formazione napoletana continua a unire denuncia sociale e forza musicale in un live ad alta intensità.

The Passenger – Puglia

« Era giugno 2000 quando fu pubblicato “Sfumature“, un brano scritto e cantato da Meg, voce dei 99 Posse, che celebrava il Salento anche grazie al videoclip che mostrava i paesaggi dal finestrino del treno che conduce la protagonista da Bologna a San Cataldo, la spiaggia dei leccesi, passando per le stazioncine polverose nell’arsura agostina di Novoli e Veglie e attraversando le campagne di Melendugno, dove un rustico rossastro in rovina – tuttora esistente – si staglia tra le distese di spighe di grano ormai bruciato dal solleone e si lascia visitare al suo interno per goderne l’ombra, fino a raggiungere la costa adriatica salentina, dove una “luce bianchissima stride negli occhi” (La taranta, 1962) e abbattendosi sulle scogliere invita a tuffarsi nelle fresche acque smeraldine», scrive Claudia Attimonelli nelle sue “Notti magiche”. «Il timbro scuro della voce di Meg, insieme a un giro di basso funk ed elettronico prodotto dai 99 Posse all’apice del loro successo, rivelò per la prima volta al pubblico di Mtv un Salento diverso: terra d’incontro tra musiche popolari della tradizione e una nuova scena musicale underground di sonorità reggae, raggamuffin e drum’n’bass, che alla pizzica e alle distese di uliveti e casali solitari alternava affollatissime e fragorose dancehall sulle spiagge in stile giamaicano, luoghi familiari per gli autoctoni e per pochi altri turisti alla ricerca di ambienti autentici ma che, in una manciata d’anni, sarebbero diventati meta iconica per un viaggio nel profondo Sud».

«Trentatré anni separano due sbarchi. Nel 1991, quello che molti intellettuali pugliesi individuano, a posteriori, come l’evento spartiacque che ha acceso i riflettori sulla Puglia: l’attracco al molo Carboni del porto di Bari della Vlora, una carretta del mare stracolma di profughi albanesi», si legge nell’introduzione al numero. «Il secondo nel 2024, quando nel resort di lusso di Borgo Egnazia approdano i capi di stato delle grandi potenze economiche del mondo per la consacrazione definitiva del brand Puglia. Un trionfo planetario che rischia però di contenere le cause stesse di una svolta in senso opposto: sovraesposizione mediatica, overtourism, la vittoria del plastico della Puglia sulla regione in carne e ossa, il passaggio dall’accoglienza dei rifugiati alla hospitality per ultraricchi. I posteri potrebbero cambiare anche il giudizio sulla rivoluzione culturale e la primavera politica che ha vissuto la regione a partire dal 2005: se da un lato l’ondata di rinnovamento che ha ribaltato l’immaginario e la narrazione del territorio ha avuto indiscutibili effetti positivi, dall’altro ha acceso dibattiti sull’autenticità e riflessioni sul paradossale ribaltamento dei valori, come ad esempio nel caso dei trulli e della taranta, che da simboli di una vita contadina misera e arretrata di cui vergognarsi sono diventati motivo d’orgoglio ed elemento identitario. I riflettori hanno reso più evidenti alcune ferite mai curate, come il feroce caporalato subito dai braccianti, il vuoto occupazionale e i veleni lasciati dall’Ilva, l’ascesa della cosiddetta quarta mafia, oltre alla piaga forse più seria di tutte, perché più gravi sono le responsabilità della politica (in concorso di colpe con magistratura e media): la morte di oltre venti milioni di ulivi a causa di un’epidemia che doveva essere gestita invece che negata. E forse è questo il destino dei luoghi di grande luce: quando il sole cala, si formano anche grandi ombre».

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