Sabato 17 maggio | NARDÒ | Eugenio Bennato per “Orbite. Musiche intorno al mondo” al Teatro Comunale
Comunicato Stampa
Sabato 17 maggio | ore 20:30
NARDÒ | Teatro Comunale – Corso Vittorio Emanuele II
Ingresso 20 euro (platea e palchi centrali)
15 euro (palchi laterali) – 10 euro (proscenio e loggione)
Ticket disponibili su Dice.Fm
Info 333180337 | www.esperienzeconilsud.it/creativitour
SABATO 17 MAGGIO AL TEATRO COMUNALE DI NARDÒ LA RASSEGNA “ORBITE. MUSICHE INTORNO AL MONDO” SI CONCLUDE CON IL QUARTETTO DI EUGENIO BENNATO, GRANDE MAESTRO DELLA MUSICA POPOLARE ITALIANA. IN SCALETTA ANCHE I BRANI DEL RECENTE PROGETTO DISCOGRAFICO “MUSICA DEL MONDO“.
Sabato 17 maggio(ore 20:30 | ingresso 20-15-10 euro | ticket su Dice.fm) al Teatro Comunale di Nardò con il concerto del quartetto del cantautore, musicista e polistrumentista Eugenio Bennato, si conclude “Orbite. Musiche intorno al mondo“. La rassegna, ideata e promossa dall’associazione Uasc – musiche circolari, che rientra nel progetto “Creativitour. Percorsi per un turismo creativo”, sostenuto da Fondazione con il Sud, curato da Diotimart, con il coordinamento di Antonio Santoro, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Nardò e altri partner, ha ospitato tra gli altri Justin Adams & Mauro Durante, Cristina Donà e Saverio Lanza, Massimo Zamboni, lo spettacolo “Strange fruit: canzoni in rivolta per i diritti civili” e il cantautore salentino Massimo Donno.
Grande Maestro della musica popolare italiana, Eugenio Bennato ha dato nuova linfa alle grandi tradizioni musicali del Sud Italia con il movimento Taranta Power, portandole nei mercati internazionali. Giunto a quasi cinquant’anni di carriera, continua ad essere un punto di riferimento per la modernità dei suoni e l’attualità dei testi, che affrontano temi cruciali della contemporaneità come le migrazioni, il rispetto delle diversità, la solidarietà, i pericoli della globalizzazione e del capitalismo estremo. Dalle sponde meridionali del Mediterraneo, dal pensiero meridiano, dall’incontro con storie e culture diverse, Bennato ha tracciato e traccia la sua personale storia di ritmi e parole, fedele a sé stesso e alle sue idee, in un viaggio musicale che non conosce fine. «Negli Anni Settanta, da ragazzo, mi inventai la Nuova Compagnia di Canto Popolare, una band musicale che partiva dai modelli degli sconosciuti cantori del sud e cominciò a girare per il mondo. Poi vennero i briganti della storia meridionale, poi i migranti del Mediterraneo, poi venne Taranta Power, che segnò l’ingresso della musica etnica italiana nella World Music», sottolinea. «Da sempre una musica delle minoranze, una musica che conta poco nel business della civiltà globale. “Musica del mondo” è tutto questo. Sono pensieri, idee, ideali, trasformati in parole e musiche senza confini. Ci ritrovo il mio punto di partenza e il mio approdo, la convinzione di allora che la musica possa contribuire a contrapporre alla logica del profitto, quella della bellezza e del contatto umano».
Il cantautore(voce, chitarra classica, mandola, chitarra battente), affiancato da Ezio Lambiase (chitarra classica ed elettrica), Mujura (chitarra acustica, basso, voce) e Sonia Totaro (voce, danza, cassa elettronica, percussioni) proporrà in scaletta, tra gli altri, anche i brani del suo nuovo album, uscito a gennaio. “Musica del mondo” ospita dodici canzoni che custodiscono l’essenza della musica popolare, dalla scelta dei temi, come il valore della diversità, la memoria collettiva e personale, l’eredità culturale, la giustizia sociale e la lotta per i diritti, a quella dei suoni, folk, etnici e word, sempre aperti a nuove contaminazioni. «Tutto le cose che ho scritto nel mio cammino le collego al senso del viaggio», racconta l’artista campano. «Che sia un breve tragitto in motorino sul lungomare di Napoli, o un viaggio in treno tra il nord e il sud dell’Italia, o un volo per tappe europee o intercontinentali, le melodie e i versi che penso (sperando che abbiano ragione di esistere) sono sempre collegate all’energia e al ritmo della marcia, alla nostalgia delle cose lasciate alle spalle, al mistero dell’incontro e della scoperta. “Musica del mondo” non sfugge a questa logica».
“Musica dal mondo” è un viaggio verso l’altro, un movimento che è già in sé luogo d’incontro: un inno alla vita, alla fratellanza e alla bellezza. Un disco che parte da Napoli, città dalle molteplici anime sempre aperta ad accogliere l’altro, per raggiungere il resto del mondo e le sue voci, e integrarle in un unico canto. Un cammino palpabile nei luoghi evocati nei testi, nelle diverse lingue che intervengono nelle canzoni e nel ritmo incalzante degli arrangiamenti, sostenuti da tamorra, batterie, chitarra battente e tamburi, che rappresenta perfettamente quello dei passi e quello del cuore. L’album dipinge un “sud” che trascende la geografia italiana, parlando di radici e catene, di vite dimenticate e di diritti negati, ma anche di valori profondi, di senso d’appartenenza, di resistenza e coraggio, e di radici. Così come nella title track “Musica del mondo”, che ha anticipato l’album svelando il senso profondo del progetto, il disco intero celebra la musica come strumento di trasformazione globale, in grado custodire storie, unire i popoli e opporsi alle ideologie e all’arroganza di chi perpetua i conflitti. Il disco unisce passato, presente e futuro, tracciando un percorso tra storie radicate nella memoria e voci che ancora risuonano di attualità, con brani come “Mongiana”, dedicato a un paese calabrese di appena 655 abitanti la cui storia come uno dei più grandi poli siderurgici d’Italia è racchiusa in un piccolo museo oggi dimenticato, “Torre Melissa”, che rievoca il drammatico episodio del battello di migranti arenatosi sulla spiaggia calabrese nel 2019 ma anche l’intervento degli abitanti che, svegliati dalle richieste d’aiuto, salvarono tutti i naufraghi, e “Luna”, dedicata alla nipotina e interpretata insieme a Pietra Montecorvino, che esprime l’amore incommensurabile per una nuova vita. Ma c’è anche la struggente “Limoni a Varsavia”, nata come colonna sonora del film “The Lemon Tree – L’albero di limoni” di Bruno Colella e dedicata a un cuoco siciliano, folle e geniale, che incarna quella passione capace di compiere piccoli miracoli, e la riedizione di “Canzone per Beirut”, interpretata in questo disco da Eugenia Bennato, la figlia più piccola dell’artista, che riaccende l’urgenza di affrontare le sfide attuali.
Eugenio Bennato fonda negli anni Settanta la Nuova Compagnia di Canto Popolare, e nel 1976 Musica Nova. Negli anni Novanta dà avvio, con Taranta Power, ad un movimento che impone la musica etnica italiana nella rete internazionale della World Music. Le pubblicazioni discografiche più significative sono Brigante se more (1980), Taranta Power (1998), Che il Mediterraneo sia (2002), Sponda sud (2007), Questione meridionale (2011), Canzoni di Contrabbando (antologia 2016). “Da che Sud è Sud” (2017). Il 2018 lo vede suonare nelle grandi capitali del mondo arabo africano: Tunisi, Rabat, Il Cairo, Algeri, Tangeri, Orano. Partecipa al festival 7Sois7Luas in Portogallo, ed è invitato dal Parlamento Europeo di Bruxelles a suonare in occasione della giornata dedicata ai diritti umani. Il 1° dicembre 2018 festeggia i vent’anni di Taranta Power con un grande festival in piazza del Plebiscito, Napoli. Nel 2020 esce un nuovo disco, “Qualcuno sulla terra”, e il singolo “W chi non conta niente”. Nell’estate del 2022 esce il nuovo singolo Welcome to Napoli, che diventa l’inno degli eventi di Napoli città della musica. Nel 2023 suona negli Stati Uniti (Los Angeles, San Francisco) e per la prima volta in India, in occasione della festa della Repubblica (New Delhi, Bangalore). Sempre nel 2023, realizza la colonna sonora del docufilm su Massimo Troisi a trent’anni dalla sua scomparsa, prodotto da Raiuno. Nel 2025 è uscito Musica dal Mondo, il suo nuovo lavoro discografico.

Un ringraziamento a Cds Hotels, catena alberghiera che opera nel settore dell’ospitalità e degli eventi.
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