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CONCLUSI LA RASSEGNA LETTERARIA E IL LABORATORIO PER SCRITTURA CONDIVISA DEI DIALETTI DELLA PROVINCIA DI FOGGIA

Comunicato Stampa

Si è conclusa sabato 7 giugno 2025, presso la Bist di Torremaggiore la rassegna letteraria e il Laboratorio di ricerca di un comune denominatore di base per regole di scrittura condivisa dei dialetti della provincia di Foggia.

Organizzata dall’associazione I Cantori di Civitate, in collaborazione con Compagnia teatro dialettale Mimì Augelli, Associazione Sannicandrese del Diaeltto, UNPLI, Proloco d’Italia Puglia Delegazione Monti Dauni, in interazione con i Comuni di San Paolo di Civitate, Apricena, Torremaggiore, San Nicandro Garganico e San Severo, l’iniziativa ha visto cinque incontri a cui hanno partecipato autori, cultori e studiosi del dialetto, in momenti di confronto preziosi, al fine di definire consuetudini e regole condivise sulla scrittura dialettale, anche per poter interagire con le scuole grazie ad un percorso didattico definito.

A coordinare gli incontri, Matteo Longo, de I Cantori di Civitate. Presente l’Assessore alla Cultura del Comune di Torremaggiore, Enzo Quaranta.

Molto significativo il contributo sin dal primo incontro della professoressa Maria R. Carosella, del Dipartimento Linguistica all’Università di Bari e Dialettologa. Con il suo coinvolgimento aumentano le possibilità di portare il Dialetto nelle scuole del Foggiano e della Puglia.

Tra i cultori del dialetto Salvatore d’Amico che ha illustrato il rapporto tra la storia e la lingua madre e il ruolo delle radici linguistiche albanesi per il torremaggiorese.

Angela de Cesare, di Torremaggiore, ha ricordato la propria esperienza narrativa legata al territorio e poi al dialetto, l’eredità dei professori Ricciardelli e Tosto, giungendo a portare la lingua madre nelle scuole, con laboratori e nuove canzoni.

Natia Merlino ha portato i saluti dell’amministrazione comunale di Apricena, che ha da subito accolto l’iniziativa. Merlino ha anche ricordato il ruolo della biblioteca comunale di Apricena, il valore degli autori dialettali e la figura di Matteo Salvatore, di cui quest’anno ricorre il ventennale dalla morte e il centenario dalla nascita. Caro il ricordo dello zio, l’autore Antonio Lombardi, raccoglitore di tutta l’oralità apricenese.

Primiano Augelli di Lesina, ha rimarcato l’importanza dell’esperienza treatrale e l’esigenza di trascrizione del dialetto, anche per la salvaguardia dei vocaboli in un’ottica di scrittura condivisa.

Martino Specchiulli di Apricena ha invece parlato dell’importanza di portare il dialetto nelle scuole, tramandando le conoscenze insite nel dialetto, come latinismi, slavismi, grecismi, longobardismi: una tradizione linguistica da salvaguardare e far conoscere ai più giovani. Tra gli autori apricenesi ricordati Antonio Lombardi, Carlo Florio e Felice Clima.

Da San Nicandro Garganico, Giuseppe Basile ha sottolineato l’interesse a rivitalizzare i dialetti della nostra zona, molto fervidi fino agli anni ‘70 e poi in disuso per l’avanzare dell’alfabetizzazione.

La necessità di una ricerca personale inoltre deve incontrare e nutrire un sistema corale.

Il carpinese Giuseppe Trombetta ha portato l’esperienza di ricerca nella tradizione orale di Carpino.

Ispirato dalla cultura napoletana, ha raccolto nel tempo diverse pubblicazioni, come cultore, ricercatore e autore di poesie, anche per custodire vocaboli antichi e in disuso.

Michele Pistillo, autore di filastrocche e testi poetici su usi, costumi e tradizioni di San Severo, ha ricordato la figura e l’opera del fratello, Ciro Pistillo, padre del dialetto sanseverese, autore di numerose opere e, insieme ad Attilio Littera, del Dizionario del dialetto di San Severo e della Grammatica del dialetto di San Severo.

Andrea Maiorano di Torremaggiore ha portato la scrittura di testi poetici e teatrali, in un confronto tra mondo artistico e della ricerca linguistica.

Vincenzo Campobasso da Rodi Garganico, ha sottolineato che il rodiano ha caratteristiche peculiari che lo rendono un unicum, con ben quattro vocali mute, nella consapevolezza dell’importanza dell’incontro e del confronto, ricordando anche alcune sue pubblicazioni.

Conclusi gli incontri progettuali, si prospetta la costituzione di un Gruppo di Studio Permanente.

La seconda fase prevede inoltre la stampa di un libretto con i risultati degli incontri e la presentazione al pubblico dei lavori in manifestazioni finali.

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