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Grano duro: Cia, riparte Commissione prezzi. Una vittoria della nostra mobilitazione con la raccolta firme

Comunicato Stampa

Primo passo concreto dopo mesi di battaglie. Avanti ora su Contratti di filiera e Granaio Italia 

Roma, 26 set – La riattivazione della Commissione unica nazionale del grano duro (Cun) strategica per assicurare più trasparenza sul mercato, è un’ottima notizia e una vittoria importante della petizione nazionale “salva-grano” targata Cia-Agricoltori Italiani e arrivata su change.org (https://chng.it/zVC8sWyT75) a oltre 72 mila firme. Questo il primo commento della Confederazione all’uscita dall’incontro al Masaf che ne ha ufficializzato il riavvio.

Per Cia presente al confronto il vicepresidente Gennaro Sicolo che, insieme al presidente nazionale Cristiano Fini, subito ringraziano il sottosegretario Patrizio La Pietra “per aver sostenuto con fermezza la causa e le nostre incessanti sollecitazioni”, ricordando non solo l’esito del primo Tavolo di filiera, ad agosto, ma anche l’incontro dal ministro Lollobrigida per la consegna del dossier di richieste e proposte Cia, documento sottoscritto da agricoltori e cittadini, enti e istituzioni sul territorio, a partire da quaranta Comuni pugliesi.

Ma l’impegno di Cia per il grano non si ferma qui. “Ci sono ancora tanti nodi da sciogliere -sottolinea Fini- tra tutti il potenziamento dei contratti di filiera tra agricoltori e industria e l’avvio di Granaio Italia, il Registro telematico dei cereali. Sono priorità fondamentali -chiarisce il presidente di Cia- a difesa degli agricoltori, del loro lavoro e della qualità del prodotto grano italiano; nonché dei consumatori, ancora dentro la bolla inflattiva”.

Secondo Cia, dunque, serve continuare a ribadire un fermo no alle speculazioni commerciali e dare nuovo impulso ai controlli sull’etichettatura e la tracciabilità del grano.

“Portiamo avanti una battaglia di civiltà -conclude Fini- e salvare il grano 100% italiano è un’occasione importante per dare forma a quella sovranità alimentare ben enunciata nel nome del Ministero”.

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