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MESSAGGIO IN OCCASIONE DEL SECONDO ANNIVERSARIO DELL’ASSASSINIO DEL MARESCIALLO VINCENZO DI GENNARO

Cagnano, 13 aprile  2019, ore 9,10: un Servitore dello Stato viene assassinato, ed un altro viene gravemente ferito, da un uomo il cui obiettivo, come dirà il PM Dott.ssa Laura Simeone “… era uccidere i Carabinieri…”.

        Non accade in una grande metropoli, ma in una tranquilla cittadina del Gargano: Cagnano Varano.   Non avviene per mano di una adepto di clan mafiosi, ma di un singolo uomo con precedenti penali.   Non è il risultato di una maxi operazione di polizia, ma di un normale controllo di “routine” nel centro della cittadina.

        Ha ragione chi parla di “banalità del male”, anche se, in questa occasione, il verbo da coniugare  è “uccidere”. Ammazzare, a volte, può essere perfino banale: vero, tragicamente ed incontrovertibilmente vero.

       La vittima è il Maresciallo Vincenzo Di Gennaro, impeccabile Sottufficiale dell’Arma, figlio eccezionale di questa nostra bella Città.

       Vincenzo Di Gennaro ero un uomo votato a “servire”: la Patria, lo Stato, ogni singolo cittadino. E per Lui il “servire” non finiva mai, anche quando finiva il lavoro, anche quando appendeva il berretto di Maresciallo all’attaccapanni di casa.

      Certo, finito il lavoro c’era la Sua famiglia, la Sua fidanzata, ma c’era anche altro. Già, perché Vincenzo, prima della uniforme da Carabiniere, aveva indossato quella Scout e ne andava fiero, talmente fiero che continuava a “servire” in parrocchia, tra i giovani.

       Come dice un vecchio proverbio, appartenente ad un mondo al quale mi onoro anche io di far parte:  “semel scout, sempre scout”.

      Mi è capitato di commemorare il Maresciallo Vincenzo Di Gennaro, in qualità di Portavoce del Sindaco, in occasione della inaugurazione del palasport che il Comune di Cagnano Varano Gli ha dedicato. Per l’occasione, ebbi a dire – con qualche nodo alla gola, anche perché conoscevo personalmente  Vincenzo- che l’omaggio reso alla memoria del grande Servitore dello Stato è di alto e nobile significato, perché il Maggiore Vincenzo Di Gennaro amava i giovani, ed amava i ragazzi perché amava la vita, come solo chi si pone al servizio della educazione delle future generazioni può amare.

   Oggi, nel secondo anniversario della Sua morte, resta immutato il dolore della nostra Città, di quanti conobbero la fortuna di conoscerLo.    A nome del Sindaco di San Severo e  della Civica Amministrazione, certo di interpretare i sentimenti di tutti e di ciascuno, mi inchino innanzi alla memoria del Maresciallo Vincenzo Di Gennaro, preclaro esempio di Servitore dello Stato, uomo di eccelse virtù morali e civiche, confermando i sentimenti di cordoglio alla di Lui famiglia ed alla fidanzata. Serberemo per sempre la memoria dell’Uomo, del Carabiniere, che amando la Patria e servendo lo Stato, serviva la vita.

                                                                                                                  Il Portavoce del Sindaco                                                                                                                   Avv. Dario de Letteriis  

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